Image hosted at bigoo images

Questo Blog lo dedico a Giorgiana Masi e Francesco Lo Russo

"Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.” J.O.
.
.


Là, dove la gente scappa per paura della guerra, arriviamo noi a salvare vite umane!
Sosteniamo Emergency : c/c postale intestato a Emergency n° 28426203 Dall'1 al 31 ottobre invia un sms al 48587 per sostenere il centro SALAM di Cardiochirurgia.

Da settembre, PeaceReporter ogni mese.

Per informazioni e abbonamenti digita il sito www.peacereporter.net Un punto a favore della PACE!

...non ho dimenticato Stalin!

Per lui sei importante: Non abbandonarlo MAI!

martedì 11 settembre 2007

Libertà di parola!


Oggi, 11 settembre 2007

ho scritto un articolo che ho inviato al giornale per il quale scrivacchio da un pò.
Sono le ore 19.40 e non è stato pubblicato, o come succede da un pò lo pubblicheranno a scoppio ritardato perchè ho mostrato, non solo di essere in gamba, Sergioberto mi sia testimone, ma, soprattutto perchè ho criticato spesso, in modo educato e costruttivo alcune idee del redattore capo che definirei più un " questa è casa mia e qui comando io". Beh, in definitiva ho letto spesso sue risposte ai lettori in questi termini.
Bene considerata l'ora posterò qui l'articolo con foto allegata.
Buona lettura.


Oggi, 11 settembre, si commemorano i morti negli attentati alle Torri Gemelle di New York, al Pentagono e coloro i quali si ribellarono ai dirottatori kamikaze per salvare la Casa Bianca. Un totale, ancora approssimativo dopo sei anni di circa 3700 morti.
Nessuno mai, dimenticherà quelle terribili immagini che resteranno impresse nella storia.
Certo, bisognerebbe pure ragionare su alcune cose che occorsero pochi giorni prima degli attentati e chiedersi se la CIA, davvero non seppe nulla di ciò che stava per accadere.
Oggi però, ricorre anche un altro avvenimento, destinato a restare nei libri di storia e vale a dire, il Golpe in Cile, da parte di Augusto Pinochet.
L’11 settembre 1973, tre anni dopo l’elezione di Salvador Allende che, proponeva non solo, riforme a beneficio dello Stato ma, anche molte nazionalizzazioni di grandi imprese, come quella del rame e dare la possibilità ai meno abbienti di avere sostegni economici.
Tra le cose pensate da Allende, anche la riforma agraria.
Chiaramente, il neo presidente tentò anche di rivedere le gerarchie militari e della polizia, proprio perché, da buon politico lungimirante, sapeva che, se qualcosa fosse accaduto, da loro sarebbero arrivati i pericoli.
E’ chiaro che, la politica di Allende, sia di stampo socialista ed è a causa di ciò gli Stati Uniti iniziano, non solo una pesante pressione diplomatica ma, anche economica.
Ad infiammare gli animi, anche l’ingerenza della Chiesa Cattolica Romana, che si preoccupava della riforma scolastica eventualmente valutata dal neo presidente.
Pian piano, durante i tre anni che precedettero il golpe di Pinochet, molte forze, occulte e non, si preoccuparono di mistificare ciò che Allende stava facendo per il suo Paese.
Nell’agosto ’73, i Cristiano Democratici e il Partito Nazionale, chiamarono in questione l’esercito cileno con la scusa che la loro Costituzione era stata prevaricata, politicamente stracciata.
In quindici giorni circa si arriva al Golpe di Pinochet. I caccia bombardarono il Palazzo Presidenziale dove Allende, come il capitano di una nave, pregò i suoi collaboratori di mettersi in salvo, ma, dove lui, restò seduto tranquillamente sulla sua poltrona, morendo così nell’attacco golpista.
Inizia così l’era Pinochet con la quale gli USA ottengono la fine, sul nascere della prima democrazia socialista eletta dal popolo senza alcuna pressione.
A cosa portò la dittatura di Pinochet?
Sicuramente, all’eliminazione di tutti quelli che, rappresentavano un pericolo per la sua dittatura. Intellettuali, giovani che facevano parte della sinistra di Allende, tutto il partito di Allende fu soppresso. Questa fu non solo la “politica”, se così si può definire del Cile di Pinchet ma contemporaneamente anche di altri Stati Latinoamericani come l’Argentina, Uruguay il Parguay.
In Argentina, si seppe subito dei “desaparecidos” e dei bambini tolti alle madri, perché donne di sinistra o intellettuali o, ancora mogli, figlie sorelle di coloro i quali rappresentavano "idee libere e contrastanti con quelle dittatoriali"; questi bimbi, alcuni dei quali partoriti in prigione, furono dati in adozione a famiglie legate al regime. Per quanto riguardò il Cile, si seppe solo alla fine degli anni ’80 quello che era successo.
Si contarono oltre 3000 morti, alcuni uccisi, altri fatti sparire per sempre, si conobbero le torture praticate su chi non condivideva questa dittatura e migliaia di persone incarcerate senza un motivo plausibile, almeno per uno "stato di diritto". La cosa raccapricciante è che alcuni Stati Europei, prima fra tutti l’Inghilterra, lodarono apertamente Pinochet, ridimensionando gli atti brutali che egli stesso aveva perpetrato ai danni della libertà di pensiero e di parola.
La lady di ferro, Margareth Tacher, ebbe anche la sfrontatezza di colpevolizzare i giovani di sinistra. Nessuna parola, ovviamente, sul fatto che nel ’73, proprio la civile Inghilterra, aveva inviato gli aerei per il golpe.
Fortunatamente, la democrazia in Cile è stata ripristinata ma, nonostante la revoca dell’immunità diplomatica al dittatore, per poterlo processare dei vari reati contestatigli, la fece franca perché definito infermo di mente, tranne che per l’uccisione in Argentina, tramite autobomba, del generale Prats, suo predecessore in qualità, appunto,di generale ed in seguito per frode fiscale, perpetrata durante gli anni della sua dittatura. Fu solo relegato agli arresti domiciliari. Si può affermare che giustizia non è stata mai fatta nei confronti di questo dittatore che ha lasciato il mondo all’età di 91 anni il 10 dicembre del 2006. La giustizia terrena è un conto, ma quella del “Cielo” è sicuramente un’altra.

A.S.


Nell'immagine il defunto Papa Giovanni Paolo II con Augusto Pinochet

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Da ragazza ero arciconvinta che oltre alla giustizia divina ci fose anche una giustizia umana che definivo"giusta".
Col passare del tempo mi sono resa conto che non c'è ,spesso,una giustizia umana "giusta".
Mi sono resa conto che certe volte la giustizia umana si trasforma in una ingiustizia umana...
Ma in parte questo può essere comprensibile,anche se non giustificabile:la giustizia umana è fatta dagli uomini,i quali non sono perfetti e,spesso,non giusti.
Un abbraccio faraluna

Anonimo ha detto...

E c'hai ragione c'hai...
Ricordo il compagno Ken Loach che ha parlato proprio di questo tragico anniversario nel film "9:11:01".. buon film corale, in cui il suo cortometraggio svetta tra i migliori.
Spero che al giornale si renderanno conto del tuo valore cara amica mia.. se vuoi ti passo uno scoop che ho messo da me sulla Brambilla :-)

Sergio ha detto...

Mannaggia Inf, ma perchè mi fai sempre incavolare! Io, te l'ho detto, non voto come voti tu, ma, accidenti, perchè mi costringi ad essere sempre d'accordo con te al 100%? Salvador Allende è stata una delle più nobili e coraggiose figure del secolo scorso, e August Pinochet una delle più sporche. Cacchio! ma vedi cosa mi fai scrivere? Senti, sul mio blog di Tiscali c'è un'importante lettera di un grosso scienziato italiano, chimico e ambientalista. Pensa che uno degli apparecchietti da lui inventati per l'analisi dell'atmosfera è stato, a suo tempo, inviato dalla NASA su Marte.
La lettera, piuttosto lunga e tecnica è molto importante. Leggila e, se ti va, diffondila.
Ciao comunistazza.
Un bacione.
Sergio.

Sergio ha detto...

Dimenticavo una cosa: l'accostamento di Vojtila a Pinochet è...malandrino, ma non è corretto. Vojtila ha svolto molto bene il suo compito e ha visitato tutti, anche Fidel. E allora? non diamo maliziosamente alle immagini un significato che non possono avere. Ah...finalmente mi hai dato uno spunto per criticarti!
Cavolo! :-D

Anonimo ha detto...

Carissima
leggo sul tuo post che "scribacchi" su un giornale (on line?). Ho letto alcuni dei tuoi "post" e mi trovo spesso in sintonia, così come spesso condivido anche il sedicente "liberalfascistazzo" che è pure un po' "comunistazzo" ed un po' "democristianazzo" ma non lo sa così come non sanno definirsi tutti coloro che, come me, (scusa se mi autoincenso ma sono presuntuoso)usano il cervello ascoltando tutti con rispetto ma, senza farsi condizionare, e giudicano poi col proprio intelletto. Avrei piacere di leggere anche i tuoi lavori giornalistici. Mi sembra di capire però che tu non abbia intenzione di scrivere sul blog riferimenti diretti a questa attività, io però sono un esperto navigatore e, se mi dai uno spunto significativo, forse riesco a trovarti da solo.
Me lo dai l' "aiutino"?
P.S.
Mi scuso per il tono confidenziale ma mi è venuto così
Julien

Anonimo ha detto...

Julien:-)

Non c'è nessun problema a leggere i miei articoli.
Solo che, a causa dell redattora che pare essere stata colta da improvvisa megalomania siamo stati cacciati dal giornale perchè non abbiamo sganciato soldini.
Però, per fortuna ho tutti i miei articoli salvati in memoria.
Ne pubblicherò uno alla volta ok?
Non preoccuparti del tono confidenziale, ti darò del tu anche io così siamo pari.
Un caro saluto A.

Anonimo ha detto...

Cara infondoaimieiocchi
Strano questo giornale dove chi collabora sgancia i soldini! Altro che mobbing!
Ho letto l'ultimo articolo su Curcio. Ricordo questo strano personaggio ai tempi in cui, non ricordo se solo inquisito o già condannato, si proclamava estraneo alle accuse e fu candidato alle politiche da Pannella perchè sfuggisse alla condanna usufruendo dell'immunità parlamentare. In seguito passò il confine rifugiandosi in Francia. Da questo punto in poi i miei ricordi si fanno appannati. A quel che scrivi, pare che abbia poi scontato la condanna ravvedendosi. Io mi sentii un po' gabbato: da Pannella, perchè mi parve poco probabile che anche lui fosse caduto nella trappola del finto innocente (ma forse era proprio così) e da Curcio, non perchè lo avessi votato (non l'ho fatto) ma perchè mi ero molto indignato credendo che si stesse facendo una caccia alle streghe per punire reati di opinione. Ora affronti il problema delle carceri. Problema spinoso, ma innanzitutto credo che si debba risolvere il problema della giustizia, il resto viene di conseguenza.
Julien

Anonimo ha detto...

Caro Julien:-),
Pannella adesso vorrebbe candidare Sofri! Sai com'è Pannella perde i peli ma non il vizio.
Ad ogni modo, in Francia scappò Oreste Scalzone non Renato Curcio.
Renato ha scontato tutta la pena ed è stato scarcerato definitivamente nel '94. Non si è mai definito estraneo ai fatti, anzi, in realtà non si è mai pentito. Lo scambi ancora una volta con Adriano Sofri. Sofri è attualmente agli arresti domiciliari all'ospedale di Pisa. Per tutta una serie di ragioni plausibili!
E poi Renato era BR e Sofri leader di DP.
Comunque se vai indietro nei miei post troverai qualcosa su Sofri.
Credo sia innocente davvero ma, concordo con i pochi che dicono che lui sappia chi ha ucciso quel certo Commissario Calabresi.
Per quanto riguarda la giustizia, dice bene il Vangelo " Non può esserci giustizia senza libertà".
Di raro cito il Vangelo ma, questa frase è piena di verità.

Cari saluti A.

P.S. Questo articolo su Curcio e le carceri, su quel "giornale" è stato il tipico scoop, in due ore oltre 300 lettori:-), Sergio dice che raramente capita.

Anonimo ha detto...

Cara Infondoaimieiocchi
Hai ragione! Evidentemente, dopo molti anni i nomi si confondono nella memoria. Condivido la tua opinione su Sofri, può darsi che sappia qualcosa sulla morte di Calabresi (vogliono farlo santo, il Calabresi, ma a me resta sempre il tarlo di una sua responsabilità nella morte di Pinelli)ma credo che comunque oggi Sofri sia un'altra persona e trovo molto profonde e condivisibili le sue riflessioni. Mi ha molto infastidito la pervicace caparbietà giustizialista dell'ex ministro Castelli. La nostra Costituzione non concepisce il carcere come vendetta ed io condivido questa impostazione, anche se poi (non so se sia una contraddizione) sono fermamente schierato per la certezza della pena, perchè sia scontata effettivamente (salvo casi davvero eccezionali)e perchè i giudizi arrivino a conclusione in tempi molto stretti. Naturalmente sono anche uno strenuo difensore dell'innocenza fino a prova contraria. "In dubio, pro reo", recitava il diritto latino e, nel caso di Sofri e Co., mi parve che il castello d'accusa si basasse solo sulla testimonianza di un individuo per me assai poco plausibile. Il fatto poi che, per concedere la grazia, ci si appelli sempre al cosiddetto "perdono" delle vittime mi pare un atto di vigliaccheria, un "neo-pilatismo" privo di qualsiasi fondamento giuridico e di sapore populista (una sorta di "pollice verso" di gladiatoria memoria). Ciò vale, secondo me, (a lume di naso ora ti arrabbi) anche per Priebke, che è di certo un emerito puzzone ma è anche una vecchia cariatide che si farebbe miglior figura a rimandare a casa, libero, per dimostrare che l'Italia possiede quell'umanità che lui non ha nè mai ha posseduto.
Con simpatia
Julien

Anonimo ha detto...

Buongiorno Julien,

sono reduce dalla mia pedalata quotidiana ma cercherò di far mente locale mentre prendo il mio secondo ed ultimo caffè della giornata.
Ora non per far polemica( si fa per dire) ma, sai che a Pinelli hanno intitolato tre targhe e al Calabresi solo una dopo un sacco di anni? Due delle targhe al Pinelli sono proprio a Piazza Fontata di fronte il luogo dell'attentato e l'altra dove abitava.
Ho sentito poche settimane fa parlare Mario Calabresi, il figlio del commissario. Mi è sembrata una persona molto a modo e ha avuto la cortesia di non fare nomi di "presunti" colpevoli. Perchè a rileggere gli atti processuali, almeno quelli che riguardano Sofri, a me sembra proprio innocente; tutte prove fabbricate o circostanziali.
Il tizio, che si svegliò una mattina e, che stavolta non era un partigiano ma un gran pezzo di "beep", dopo vent'anni, preso, dice lui da rimorsi di coscienza (non poteva certo dire che era stato pagato)si chiama Marino!
Potrei parlare per ore su questo fatto ma ti evito la sofferenza, oggi mi sento buona.
Sofri, nonostante ultimamente, io lo critichi molto, insieme a Pannella, credo debba avere la grazia per i motivi di cui sopra.
Castelli ha pure perso il ricorso contro il Presidente della Repubblica e Napolitano rischierebbe, forse, di essere preso come bersaglio se rivedesse subito la cosa.
A lume di naso ci azzecchi ma, ti ho già detto che oggi sono buona, tranne che con Priebke naturalmente.
Vedi forse tu, credo provocatoriamente:-), parli di noi italiani. Bene posso dirti che oltre alle Fosse Ardeatine, i tedeschi come Priebke hanno ucciso sei milioni di ebrei.
Come ti dicevo nell'altro commento, non ci può essere giustizia senza libertà ma, cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia: non ci può essere libertà senza giustizia. I nazisti non hanno fatto giustizia e quindi non meritano libertà.
Anzi sai? Mi spiace che molti nazisti, siano stati condannati alla pena capitale dopo il processo di Norimberga, dovevano lasciarli vivere lentamente, dentro una cella, giorno per giorno, altro che pillola di cianuro, impiccagioni e fucilazioni. La mia non è crudeltà, sono solo contro la pena di morte a prescindere. Anzi a tal proposito mi piacerebbe sapere chi diavolo ha fatto evadere dall'ospedale di Roma Her Kappler, che morì tranquillamente nel suo letto, in casa sua, in Germania!

Un caro saluto Julien
( credo che tu abbia inquadrato bene il mio temperamento)
A.