Fu influenzato molto dalla madre, Celia De la Serna. Da lei prese il coraggio di affrontare qualsiasi pericolo. Anche il padre influenzò il carattere ribelle nei confronti delle sopraffazioni e l’odio nei confronti di chi era più debole. A tre anni, a causa di un bagno nelle acque fredde del fiume, si ammala d’asma, malattia che lo accompagnerà per tutta la sua breve ma, intensa vita. Frequentò la scuola pubblica, povera e ci andava, quando poteva, visto che, spesso si ammalava.
Gli piaceva molto la compagnia degli amici di scuola e, nonostante l’asma durante i giochi riusciva pure a vincerli.
Lo soprannominarono “ chancho”, che vuol dire maiale, perché si lavava di rado. Riuscì a portare una maglietta di rugby per venticinque settimane senza mai lavarla (n.d.a).
A diciotto anni fu richiamato per il servizio militare, ma fu riformato sempre a causa dell’asma.
Le sofferenze di sua nonna Ana, lo portarono alla decisione di iscriversi in medicina. Sognava di diventare un ricercatore famoso. Beh famoso, di certo, lo è diventato.
Usava un look trasandato e se ne infischiava dei commenti della gente. Anche a lui piaceva stupire e scandalizzare. Indossava addirittura scarpe di diversa misura e colore e non metteva mai la cravatta.
Entusiasmo per la vita e forza di volontà sono state le due costanti del suo carattere.
Beh, è una delle tante cose che ho appreso leggendo di Che Guevara. Forse, anzi è certo, che mi sono rimessa a correre dopo quegli interventi e quella brutta cosa alla mia zampetta, prendendo esempio a lui.
Grazie Che...
Hasta sempre Comandante
venerdì 28 settembre 2007
Che Guevara Seconda puntata
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2 commenti:
sergio: Info, io sto qua, non ho mica 200 blog come te :-))))
chetteserve???
Comunque ora mi leggerò con calma questa intervista.
Saluti cari
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