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domenica 30 settembre 2007

Le avventure del Che...Terza puntata

Il Che, iniziò molto presto a viaggiare, Prese una bici e ci adattò su un motorino di fabbricazione italiana, un “Cucciolo”.
Da Buenos Aires, partì il primo gennaio, lasciando desolati i suoi genitori. Studiava sotto gli alberi ( beh io sotto gli alberi ci medito e ci studio).
Durante questo periodo ne capitarono di tutti i colori al giovane Ernesto; si fece rimorchiare, scoppiò e cadde malamente, dormiva sul ciglio della strada, chiese passaggi ad alcuni camionisti.
Dopo un mese raggiunse il lebbrosario dove lavorava il suo amico Alberto Granado. Rimase con lui alcuni giorni e poi ripartì alla volta dell’Argentina del nord.
Scalò la cordigliera e arrivò pedalando a Mmendoza dove abitava la zia Maruja che, non lo riconobbe, talmente era sporco. Il tutto gli era costato la fatica di quattromilacinquecento Km. Beh per un asmatico è “accettabile”.
Però la più bella delle sue avventure fu, la traversata dell’America del sud in motocicletta con il suo amico citato prima, Alberto Granado. Durante il viaggio, conobbero la povertà e la fame, non solo la loro, ma soprattutto quella degli abitati di quelle zone. Dopo che la moto si fu , definitivamente, rotta, arrivarono in un lebbrosario nei pressi di Lima, in Perù, dove, conobbero il dottor Pesce, di fede comnista. Li accolse e li nutrì. Ancora una volta ripartirono ed approdarono in un altro lebbrosario a San Pablo, dove restarono molto tempo. Lì, Ernesto ed Alberto giocavano a pallone con i lebbrosi, li curavano e ne diventarono più amici che medici. Fu lì, che una sera, la sera del suo compleanno, il Che volle riuscire ad attraversare il Rio delle Amazzoni che in quel punto era largo circa 4,5 Km. Alberto tentò di fermarlo ma...chi poteva fermare il cuore e la mente di chi sarebbe divenuto il più ardito e puro dei rivoluzionari del nostro tempo?....continua

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiamo gli stessi interessi e le stesse idee, abbiamo comunanza di bandiere e di cori, abbiamo un qualcosa che altri non hanno, la certezza, cioè, di un futuro che non dimentichi il rosso delle bandiere e gli ideali di chi, come Che Guevara, ogni giorno ci insegna qualcosa. il Tuo blog mi piace molto. I miei blog li ho chiusi. Mi trovi comunque su quello di mio figlio www.roccoandfriends.blog.tiscali.it
Babbobear

Anonimo ha detto...

Ciao Babbobear!

Benvenuto sul mio blogspot! Come avrai visto è tutto politico.
Oggi ci sarà un'altra puntata della vita del Che fino al giorno 9...quando ricorrerà il quarantesimo anno della sua morte.
Ma è morto solo fisicamente...lui è sempre con noi!

Hasta Bear:-)