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Questo Blog lo dedico a Giorgiana Masi e Francesco Lo Russo

"Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.” J.O.
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Là, dove la gente scappa per paura della guerra, arriviamo noi a salvare vite umane!
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Da settembre, PeaceReporter ogni mese.

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...non ho dimenticato Stalin!

Per lui sei importante: Non abbandonarlo MAI!

domenica 30 settembre 2007

Le avventure del Che...Terza puntata

Il Che, iniziò molto presto a viaggiare, Prese una bici e ci adattò su un motorino di fabbricazione italiana, un “Cucciolo”.
Da Buenos Aires, partì il primo gennaio, lasciando desolati i suoi genitori. Studiava sotto gli alberi ( beh io sotto gli alberi ci medito e ci studio).
Durante questo periodo ne capitarono di tutti i colori al giovane Ernesto; si fece rimorchiare, scoppiò e cadde malamente, dormiva sul ciglio della strada, chiese passaggi ad alcuni camionisti.
Dopo un mese raggiunse il lebbrosario dove lavorava il suo amico Alberto Granado. Rimase con lui alcuni giorni e poi ripartì alla volta dell’Argentina del nord.
Scalò la cordigliera e arrivò pedalando a Mmendoza dove abitava la zia Maruja che, non lo riconobbe, talmente era sporco. Il tutto gli era costato la fatica di quattromilacinquecento Km. Beh per un asmatico è “accettabile”.
Però la più bella delle sue avventure fu, la traversata dell’America del sud in motocicletta con il suo amico citato prima, Alberto Granado. Durante il viaggio, conobbero la povertà e la fame, non solo la loro, ma soprattutto quella degli abitati di quelle zone. Dopo che la moto si fu , definitivamente, rotta, arrivarono in un lebbrosario nei pressi di Lima, in Perù, dove, conobbero il dottor Pesce, di fede comnista. Li accolse e li nutrì. Ancora una volta ripartirono ed approdarono in un altro lebbrosario a San Pablo, dove restarono molto tempo. Lì, Ernesto ed Alberto giocavano a pallone con i lebbrosi, li curavano e ne diventarono più amici che medici. Fu lì, che una sera, la sera del suo compleanno, il Che volle riuscire ad attraversare il Rio delle Amazzoni che in quel punto era largo circa 4,5 Km. Alberto tentò di fermarlo ma...chi poteva fermare il cuore e la mente di chi sarebbe divenuto il più ardito e puro dei rivoluzionari del nostro tempo?....continua

sabato 29 settembre 2007

Birmania Libera!



Nota: questo è un nuovo tipo di protesta on-line che usa i blog per diffondere una petizione a livello globale. Per partecipare, aggiungi il tuo blog seguendo le istruzioni che troverai in questo post.

Questa non è una questione di partiti politici, questo è un problema di diritti umani basilari e democrazia.

Per piacere aiutate a prevenire una tragedia nella Birmania/Myanmar aggiungendo il vostro blog e chiedendo ad altri di fare lo stesso. Facendo circolare questo meme attraverso la blogosfera probabilmente potremmo portare più sensibilità sul problema ed evitare una seria tragedia.

Come cittadini del mondo, questo è qualcosa che i blogger possono fare per aiutare.Come partecipare. 1. Copiare questo intero post nel tuo blog, compreso questo numero: 1081081081234;2. Dopo alcuni giorni puoi cercare con Google il numero 1081081081234 per trovare tutti i blog che partecipano a questa protesta e petizione.Nota: Google indicizza i blog a differenti livelli, per cui è possibile che ci voglia più tempo perché il tuo blog appaia tra i risultati. Indipendentemente dalla traduzione il numero rimane identico e perciò valido.

La situazione nella Birmania/Myanmar ci riguarda tutti.Non c'è libertà di stampa nella Birmania/Myanmar e il governo ha incominciato a bloccare Internet e altri mezzi di comunicazione, per cui è difficile ottenere le notizie dall'esterno. Singole persone sul campo stanno mandando i loro comunicati alla BBC e sono sconcertanti. Vi incoraggio a leggere questi resoconti per vedere da voi quello che sta succedendo nella Birmania/Myanmar (in inglese). Qui, invece, le notizie raccolte da Google in italiano sulla Birmania.

La situazione nella Birmania/Myanmar è sempre più pericolosa. Centinaia di migliaia di protestanti pacifici e disarmati, compresi monaci e monache, stanno rischiando le loro vite marciando per la democrazia contro una dittatura impopolare, ma ben armata che non si fermerà pur di continuare il suo dominio repressivo.

Mentre i generali al potere e le loro famiglie sono letteralmente grondanti di oro e diamanti, la popolazione della Birmania/Myanmar è impoverita, privata dei diritti umani basilari, tagliata fuori dal resto del mondo e sempre più sotto la minaccia della violenza.Questa settimana la popolazione della Birmania/Myanmar si è sollevata collettivamente nella più grande dimostrazione pubblica contro la dittatura militare dominante da decenni. È una dimostrazione di coraggio, decoro e democrazia attiva sorprendente. Ma nonostante queste proteste siano pacifiche, i despoti militari stanno incominciando a reprimerle con la violenza.

Ci sono già state almeno alcune morti confermate, e centinaia di feriti gravi causati dagli scontri tra soldati e cittadini disarmati.In numero attuale di vittime e feriti è probabilmente di gran lunga peggiore, ma le uniche notizie che abbiamo vengono da singole persone che riescono a far passare i loro resoconti attraverso il cordone imposto dalle autorità. Sfortunatamente sembra che presto potrà esserci un bagno di sangue su larga scala, e le vittime saranno per lo più donne, bambini, gli anziani e i monaci e monache disarmate.

Contrariamente a quello che i governi birmano, cinese e russo hanno affermato, questo non è solo un problema di politica interna, è un problema di importanza globale e colpisce la comunità globale. Come cittadini interessati non possiamo permettere che qualunque governo, in nessun luogo al mondo, usi la sua forza militare per attaccare e uccidere cittadini disarmati che stanno dimostrando pacificamente.In questi tempi moderni, la violenza contro civili disarmati non è accettabile e se è permesso che accada, senza serie conseguenze per i suoi perpetratori, questo crea un precedente perché succeda ancora da qualche altra parte.

Se vogliamo un mondo pacifico, spetta ad ognuno di noi opporre resistenza personalmente contro questi problemi fondamentali, dovunque essi si presentino.Per piacere unitevi a me nel chiedere al governo birmano di negoziare pacificamente con i suoi cittadini, e alla Cina di intervenire per prevenire ulteriore violenza. E per piacere, aiutate a sollevare l'attenzione degli sviluppi della Birmania/Myanmar così che sia possibile evitare un disastro umano su larga scala.

Grazie.

Grazie a Mario l. per la traduzione in italiano dell'originale in inglese



nota: utilizzerò questo post come se fosse un meme o una catena di S.Antonio. Nomino 3 blogger

1) Andrea

2) Mao7

3) Faraluna

venerdì 28 settembre 2007

Che Guevara Seconda puntata

Fu influenzato molto dalla madre, Celia De la Serna. Da lei prese il coraggio di affrontare qualsiasi pericolo. Anche il padre influenzò il carattere ribelle nei confronti delle sopraffazioni e l’odio nei confronti di chi era più debole. A tre anni, a causa di un bagno nelle acque fredde del fiume, si ammala d’asma, malattia che lo accompagnerà per tutta la sua breve ma, intensa vita. Frequentò la scuola pubblica, povera e ci andava, quando poteva, visto che, spesso si ammalava.
Gli piaceva molto la compagnia degli amici di scuola e, nonostante l’asma durante i giochi riusciva pure a vincerli.
Lo soprannominarono “ chancho”, che vuol dire maiale, perché si lavava di rado. Riuscì a portare una maglietta di rugby per venticinque settimane senza mai lavarla (n.d.a).
A diciotto anni fu richiamato per il servizio militare, ma fu riformato sempre a causa dell’asma.
Le sofferenze di sua nonna Ana, lo portarono alla decisione di iscriversi in medicina. Sognava di diventare un ricercatore famoso. Beh famoso, di certo, lo è diventato.
Usava un look trasandato e se ne infischiava dei commenti della gente. Anche a lui piaceva stupire e scandalizzare. Indossava addirittura scarpe di diversa misura e colore e non metteva mai la cravatta.
Entusiasmo per la vita e forza di volontà sono state le due costanti del suo carattere.

Beh, è una delle tante cose che ho appreso leggendo di Che Guevara. Forse, anzi è certo, che mi sono rimessa a correre dopo quegli interventi e quella brutta cosa alla mia zampetta, prendendo esempio a lui.
Grazie Che...

Hasta sempre Comandante

giovedì 27 settembre 2007

Biografia del Che Prima puntata

Da un'intervista durata diversi giorni da parte di Conte Bagagli F. Lafontain al Che. Titolo del libro "Che Guevara" Conversando con il Che.

Portorico di casa Calamina, Bolivia 12 novembre 1966. Il Che seduto su uno sgabello, un sigaro in bocca, "La Rivoluzione permanente" di Troskji per terra accanto asè.

Conte Bagagli: Buenas tardes, Che, La ringrazio dell'opportunità che mi dà di farle un'intervista.

Che: Deve averne fatta di strada per trovarmi. Siamo in un paese molto lontano per lei che è italiano, ed in una località remota. Complimenti!

Conte Bagagli: Vorrei che mi raccontasse la storia della sua vita, fin dall'inizio.

Che:Si può fare. Non ho ancora ottanta anni. Sono nato nel 1928, il 14 agosto, a Rosario in Argentina. Trentotto anni si possono raccontare in poco più di un'ora se nessuno ci disturba. La qual cosa è improbabile. Comunque cominciamo. E' bello tornare indietro nel tempo. E poi i giovani devono sapere cosa cerca il Che.

mercoledì 26 settembre 2007

MEMORIAL ERNESTO RAPHAEL GUEVARA...EL CHE

Da oggi, fno al 9 di ottobre, molti compagni parleranno di Ernesto Guevara "El Che".
A quanrant'anni dalla sua morte, è più vivo che mai nel cuore di noi compagni che da lui prendiamo la forza di combattere ancora per i diritti, la libertà e l'eguaglianza tra i Popoli.

Hasta siempre Comandante

lunedì 24 settembre 2007

Siamo al tracollo o sbaglio?

E' di pochi giorni fa, la notizia che un procuratore ed un pm di Cosenza sono stati immediatamente trasferiti, in via cautelare, per ordine del Ministro della Giustizia.
Vediamo di fare un pò di luce su questo fatto.
De Magistris, PM, ha portato avanti, in questi anni, varie inchieste scottanti, come quella delle connivenze tra politici, avvocati e magistrati con la malavita della Regione Calabria.
Questa suo lavoro, certosino e scrupolosissimo, portò al trasferimento di due magistrati e al decadimento dalla magistratuta per un procuratore capo.
Nel 2005, l'inchiesta denominata "Poseidon" che riguardava il presunto, non risultato tale, giro di affari gestito con vere e proprie quote nominali da personaggi del centrosinistra.
Oh! Che premura ha avuto il Guardasigilli? Di cosa si preoccupa? Tanto i nomi verranno comunque fuori no? Però, c'è una cosa, anzi due che mi risultano anomale, oltre al comportamento che mi sa di abuso di potere, di questa storia.
Primo, come mai la destra avrebbe potuto attaccare la sinistra ed invece FI dichiara:"Andiamoci piano con i nomi" e, incalza AN:"De Magistris ha fatto sempre inchieste che non hanno mai portato a nulla!"; chiaro che di conseguenza arriva un plauso per il comportamento di Mastella.
La seconda cosa è che la sinistra o meglio, quella che per tale si fa passare, non commenta quasi nulla a tal proposito, lasciando parlare solo membri del CSM ed invece tutti vanno addosso a Ferrero perchè parla, almeno per una volta di "veri e significativi" passi in avanti a favore dello stato sociale?
Qui c'è qualcosa che non mi confinfera.
Casini da disponibilità a far proseguire il Governo fino al 2009 a patto che si vada alle elezioni insieme alle europee.
Cosa succede? Stanno un'altra volta facendo la danza dove le dame si cambiano pur restando le stesse a ballare?

Sempre più incaxxata, sempre più convinta che i partiti, qui sto cominciando ad essere d'accordo con il Grillo, non esistano più ma, al contrario esistano solo i Nomi e i Cognomi che presto, ahimè, controlleranno il nostro paese.
Un in bocca al lupo a tutti!

sabato 22 settembre 2007

Hanno nuovamente scoperto l'America!


In questi giorni, si svolge a Venezia, la Terza Conferenza Mondiale sulla Scienza.

Ho seguito tramite pc alcuni passi di questo evento importante che, dal titolo pare chissà che ed invece, non sembra altro che una minestrina scaldata in un nosocomimio.

Perchè? Cavoli non so se farvi ridere o piangere ma, per diritto di cronaca lo dico e poi voi farete le dovute considerazioni.

Proprio ieri è stato trattato quest'argomento: Energy: environment & health. Si discute sui cambiamenti insorti nell’ambiente, nel clima, nella vita quotidiana degli uomini a causa delle immissione di anidride carbonica dovute all’uso di combustibile fossile.

La premessa è davvero una novità strabiliante :


The burning of fossil fuels really got underway with the industrial revolution, and has continued at an increasing pace to the present day. Carbon dioxide, released into the atmosphere by burning, is a major greenhouse gas, and according to some studies, appears to be provoking climate change on a massive scale. There will be changes in the atmosphere, the oceans and terrestrial ecosystems that will profoundly affect the lives and health of ordinary people, the world economy, and the well-being of the planet.These far-reaching effects of past and future energy use will be discussed: the projected climate changes and their consequences will be examined, including their effects on biodiversity, individuals and humanity as a whole.


Traduzione:

La nascita di combustibili fossili sotterranei ha realmente ottenuto scopo con la rivoluzione industriale ed è continuato a un passo crescente al giorno d'oggi. Il biossido di carbonio, rilasciato nell'atmosfera bruciando, è un gas di serra principale e secondo alcuni studi, sembra provocare cambiamento di clima su una scala massiccia. Ci saranno cambiamenti all'atmosfera, agli oceani ed ecosistema terrestre che influiranno profondamente sulle vite e sulla salute di persone comuni, dell'economia mondiale (meno male che non saremo solo noi poveri essere comuni) e il benessere del pianeta. Saranno discussi questi effetti di vasta portata di uso dell'energia passato e futuro: i cambiamenti di clima programmati (cominciate a comprare pellicce, preferibilmente ecologiche o mi mollo due sberle per ogni animale ammazzato e, dipende dalle zone, le tende da piantare nel deserto) e le loro conseguenze saranno esaminate, tra cui i loro effetti su biodiversità, i loro individui e la loro umanità in generale.


Grazie per la chiarificante ed illuminante introduzione...non lo sapeva nessuno! Tranne i pochi intimi naturalmente Tronchetti Provera, Veronesi e Cini. Sono state le loro tre fondazioni ad organizzare l'evento.

Meno male che le notizie girano e "le fanno anche girare"!


Foto: Lapresse

Ciao

giovedì 20 settembre 2007

90 bombe atomiche in Italia


Il 9 luglio 1990, viene approvata la legge 185 sulle "NUOVE NORME SUL CONTROLLO DELL'ESPORTAZIONE, IMPORTAZIONE E TRANSITO DEI MATERIALI DI ARMAMENTO".

Dopo 17 anni si scopre, grazie allo studio di un analista statunitense, Hans Kristensen del Natural Resources Defence Council di Washington e il cui titolo è "Us nuclear weapons in Europa" che, in Italia ci sono ben 90 bombe atomiche.

E' noto che l'Italia è uno dei paesi che ha firmato i trattati di non proliferazione e nonostante la legge di cui sopra e per ultimo, nonostante il nostro Paese abbia dichiarato apertamente di non far parte del "club atomico", con tutto ciò che ne potrebbe derivare.

Ma si sa, che in Italia, tutto si può ed infatti eccoci al sodo della questione:
50 bombe sono stipate nella base di Aviano e le altre 40 a Ghedi, in provincia di Brescia. Nella stessa provincia di Brescia ci fu una lotta durissima contro una fabbrica della zona che costruiva mine antiuomo.

Com'è possibile tutto ciò? Semplice! Un accordo segreto stipulato tra gli USA e l'Italia rinnovato nel 2001, quindi ben 11 anni dopo la legge 185.
Un bravo scenziato, William Arkin, ha rivelato anche il nome dell'X file che "X" non è più; nome in codice Stone Ax (Ascia di Pietra).

Grazie a tutti i vari governi che si sono succeduti in questi 17 anni e che avrebbero dovuto riferire in Parlamento, tramite il Presidente del Consiglio dei Ministri, ogni 31 marzo di ciascun anno "IN ORDINE ALLE OPERAZIONI AUTORIZZATE E SVOLTE ENTRO IL 31 DICEMBRE DELL'ANNO PRECEDENTE".
a partire dalla data della pubblicazione della legge in G.U.!

"Yenkee go home please"

A.S.

martedì 18 settembre 2007

Il Grillo parlante.


Pinocchio è una delle favole più belle ed istruttive che siano mai state scritte.
Grazie Collodi per avercela regalata. Ci fa ridere, piangere e riflettere allo stesso tempo.
Il primo libro che mi fu regalato fu proprio “Pinocchio”, lo tengo come una specie di reliquia perché ci sta la dedica di mio nonno, il grande tesoro della sottoscritta.
In questa dedica c’è scritto di andare sempre dritto per la propria strada senza mai dar retta a chi vuol portare fuori strada.
Lo lessi con passione, avevo quasi sei anni, ma leggevo e scrivevo, mio nonno era un insegnante e nel pomeriggio si dedicava solo a me.
Ora neanche a farlo di proposito, una delle parti che mi colpì di più fu proprio, la morte del grillo parlante, schiacciato da ciò che gli tirò contro Pinocchio.
Pensai: che cattivo che è Pinocchio! Uccidere un povero grillo!
Non riuscivo a capire che il grillo, parlando in quel modo aveva rotto le scatole al povero burattino, immaturo e tanto pieno di se da credere che nessuno poteva dargli consigli saggi.
Torniamo ai giorni nostri. Beppe Grillo, può essere definito il grillo parlante della politica?
Ma per cortesia! Si chiamerà anche “Grillo” ma, secondo me la parte del pinocchio la fa lui.
Insomma sì, sta mirando a qualcosa. Si vuol rifare su quello che gli è successo anni fa?
Il cacciato vuol diventare “cacciatore” e non c’è peggio di una belva inferocita che cerca vendetta. Una cosa, purtroppo, è vera, secondo me, in altre parole, che Grillo ha la capacità di intrattenere le folle. Provate a fare il paragone tra un comizio di un qualsiasi grosso politico ed una sua esibizione in qualsiasi Piazza d’Italia. Il paragone non regge! Per il politico, la gente se ha da stare al mare, ci resta; per il Grillo s’imbellettano tutti e via a ridere insieme al comico che vuole smuovere le masse.
Le Masse, che parolone! Inconsciamente, ho utilizzato la “M” e non la “m”!
Per me le Masse sono importanti e da rispettare, Grillo le rispetta o le buggera con la sua maestria da saltimbanco? Insomma vuol prendere la gente per il naso? Se così fosse, scusate, ma cosa, eventualmente, potrebbe cambiare?
Un bel nulla! Ognuno di noi è bravo a fare il prestigiatore. Berlusconi, agitava la mano destra e intanto afferrava con la sinistra, Prodi sta usando tutte le mani possibili per fare un bel polpettone che sa di matrimonio in crisi, già prima della cerimonia e Grillo usa la sua arte oratoria da comico incallito.
Non saprei davvero chi dei tre mi fa ridere, anche perché in realtà mi fanno piangere. Piangere per tutta quella gente che grida un silenzioso aiuto, pronti ad aggrapparsi ormai a tutto ciò che galleggia.
Sinceramente preferisco annegare tra le onde del profondo mare.

Alla prossima ...

A.S.

giovedì 13 settembre 2007

Anche la Chiesa è spaccata

Riporto un articolo, questa volta non mio, su quello che sta succedendo in questi giorni tra vescovi e cardinali. Non si può certo dire che la Chiesa rappresenti l'unica cosa "unita" in questo periodo di congiungimenti per opportunismo, alleanze trasversali, e casini, anche Casini vari.

"Mentre entra in vigore in tutto il mondo la messa in latino"

A Livorno la Chiesa
apre la cattedrale ai Rom

Fulvio Fania

Domani andranno in scena due chiese, una conciliare aperta ecumenica, l'altra tradizionalista e sanfedista. A Livorno le porte della cattedrale si apriranno ai rom arrivati da ogni parte d'Italia e dall'estero per i funerali dei quattro bambini bruciati nel rogo delle loro baracche. Sull'altare non ci saranno preti cattolici ma un vescovo e tre sacerdoti ortodossi romeni. Monsignor Paolo Razzauti, che da nove mesi regge le sorti della diocesi livornese in attesa che venga nominato il nuovo vescovo, non ha avuto esitazioni. «Se c'è una realtà che vive una tragedia del genere - ci ha detto nell'intervista pubblicata a pagina 7 - non vedo perchè non dovrei aprire la cattedrale, che è la casa di tutti, a chi ha bisogno, senza distinzioni». Lo avrebbe fatto anche se i bimbi fossero stati musulmani. E questa è la dichiarazione più eclatante rispetto alle cautele e i timori che la Cei ha sempre manifestato a riguardo dell'ospitalità ad altre religioni nelle proprie chiese. Cambio scena: sempre domani nel santuario di Loreto che Benedetto XVI ha visitato all'inizio di settembre il cardinale Dario Castrillon Hoyos celebrerà la messa tridentina, quella in latino secondo il messale di Pio V, il papa della vittoria di Lepanto sui turchi, riveduto all'epoca di Giovanni XXIII giusto per cancellare l'espressione "perfidi giudei". Nella stessa giornata, infatti, in tutto il mondo tornerà la liturgia pre-conciliare, senza particolari autorizzazioni, libera su richiesta di fedeli o iniziativa dei preti. Entra in vigore il "Motu proprio" che Ratzinger ha emanato il 7 luglio. I gruppi lefebvriani esultano, ancor più quella parte che non ha voluto rompere con Roma e ha continuato a premere dall'interno. L'associazione "Una voce", movimento di estrema destra nello schieramento ecclesiale e non solo, ha immediatamente colto l'occasione più ghiotta: festeggiare il grande ritorno proprio nel più importante santuario mariano del paese, con il porporato conservatore Castrillon che è presidente della commissione vaticana Ecclesia Dei preposta a far pace con gli scismatici di monsignor Lefebvre. Fortunatamente c'è un altro caso incoraggiante. Il presidente della Cei Angelo Bagnasco, come arcivescovo di Genova, ha liquidato il rosario contro la costruzione di una moschea organizzato ieri a Cornigliano dal locale circolo di Forza Italia con l'appoggio dei neofascisti di Forza Nuova. La Curia ha espresso «disapprovazione per ogni strumentalizzazione della preghiera mariana». Dunque, nessuna autorizzazione.

Commento:

Credo che sia lodevole l'iniziativa di Monsignor Razzauti per il quale, credo proprio ci sarà una bella tiratina di orecchie da parte del clero cattolico oscurantista. Poi mi chiedo, domanda inutile, come mai sii fa fatica a nominare un vescovo per Livorno? Forse perchè questa bella città, ha ospitato la nascita del Partito Comunista e si dice che siano tutti rossi, squadra di calcio compresa?
Ehhh sì! Credo sia proprio una domanda inutile la mia ma, questo non fa che dimostrare, quanta pochezza politica, perchè di questo si tratta, nella chiesa guidata dal tedesco Ratzinger.
La messa in latino poi! Ma si sono chiesti quanti, a partire da me non hanno avuto il privilegio di studiare questa lingua che al di là dell'essere una lingua, insegna anche molte altre cose?
Quanti capiranno cosa dice il sacerdote? Come al solito invece di progredire si regredisce in modo "strategico"; il non poter essere consapevoli, rende più forti chi vuole intrappolare per dominare.
Ma poi dico il diritto di culto dove diavolo è finito? Lo dice la Costituzione oppure la chiesa ormai ha nelle mani anche quella?
A Palermo, anni fa, una piccola chiesetta sconsacrata diventò una moschea io ci studiavo proprio sopra, poi sotto aprirono un ristorante tunisino dove si mangia benissimo. Insomma è bello vedere gente che invece di far la guerra prega ed invece di andare a rubare, lavora.
Mi sa, invece che il papa, stia facendo tutto il contrario per trovare punti di incontro tra le religioni. La cosa grave è che qualche politicante poco affidabile, anche dal punto di vista mentale, approfitti della posizione della chiesa per inneggiare all'odio raziale.

Speriamo che la ragione abbia la meglio e che qualcuno si renda conto a cosa sta portando questa situazione: Inch'Allah (se Dio lo vorrà).

A.S.

mercoledì 12 settembre 2007

Mario Borghezio arrestato a Bruxelles


No, non c'è più religione!
Come si fa ad arrestare uno come Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord (meno male stavolta non ho sbagliato a scrivere), ex Presidente del GOVERNO DELLA PADANIA? (io di padano conosco solo il Grana"
Ehhhh, questa Europa è proprio senza limiti ormai!
Il povero Borghezio, era lì per l'anniversario del crollo delle Torri Gemelle, con un delizioso cappellino alla Napoleone ed un vistosissimo fazzoletto verde sega...ops...pardon, volevo dire lega e che fanno? Lo arrestano, mah!
Purtroppo per lui e tutti quelli come lui, la manifestazione era stata proibita dal sindaco Freddy Thielemans, per motivi di ordine pubblico.
Senza pensarci due volte, i poliziotti belgi, hanno fermato l'europarlamentare e lo hanno, delicatamente, caricato sul cellulare, portandolo direttamente al palazzo di giustizia. E' stato accusato di manifestazione non autorizzata "contro l'islamizzazione dell'Europa".
Povero Borghezio, sarà certamente stato un increscioso equivoco, pensava che anche in Belgio gradissero la "sega mentale" ed invece non è stato così!
Beh le solite ingiustizie della vita! Accidentaccio, quasi quasi gli pago la cauzione! :-)))

martedì 11 settembre 2007

Libertà di parola!


Oggi, 11 settembre 2007

ho scritto un articolo che ho inviato al giornale per il quale scrivacchio da un pò.
Sono le ore 19.40 e non è stato pubblicato, o come succede da un pò lo pubblicheranno a scoppio ritardato perchè ho mostrato, non solo di essere in gamba, Sergioberto mi sia testimone, ma, soprattutto perchè ho criticato spesso, in modo educato e costruttivo alcune idee del redattore capo che definirei più un " questa è casa mia e qui comando io". Beh, in definitiva ho letto spesso sue risposte ai lettori in questi termini.
Bene considerata l'ora posterò qui l'articolo con foto allegata.
Buona lettura.


Oggi, 11 settembre, si commemorano i morti negli attentati alle Torri Gemelle di New York, al Pentagono e coloro i quali si ribellarono ai dirottatori kamikaze per salvare la Casa Bianca. Un totale, ancora approssimativo dopo sei anni di circa 3700 morti.
Nessuno mai, dimenticherà quelle terribili immagini che resteranno impresse nella storia.
Certo, bisognerebbe pure ragionare su alcune cose che occorsero pochi giorni prima degli attentati e chiedersi se la CIA, davvero non seppe nulla di ciò che stava per accadere.
Oggi però, ricorre anche un altro avvenimento, destinato a restare nei libri di storia e vale a dire, il Golpe in Cile, da parte di Augusto Pinochet.
L’11 settembre 1973, tre anni dopo l’elezione di Salvador Allende che, proponeva non solo, riforme a beneficio dello Stato ma, anche molte nazionalizzazioni di grandi imprese, come quella del rame e dare la possibilità ai meno abbienti di avere sostegni economici.
Tra le cose pensate da Allende, anche la riforma agraria.
Chiaramente, il neo presidente tentò anche di rivedere le gerarchie militari e della polizia, proprio perché, da buon politico lungimirante, sapeva che, se qualcosa fosse accaduto, da loro sarebbero arrivati i pericoli.
E’ chiaro che, la politica di Allende, sia di stampo socialista ed è a causa di ciò gli Stati Uniti iniziano, non solo una pesante pressione diplomatica ma, anche economica.
Ad infiammare gli animi, anche l’ingerenza della Chiesa Cattolica Romana, che si preoccupava della riforma scolastica eventualmente valutata dal neo presidente.
Pian piano, durante i tre anni che precedettero il golpe di Pinochet, molte forze, occulte e non, si preoccuparono di mistificare ciò che Allende stava facendo per il suo Paese.
Nell’agosto ’73, i Cristiano Democratici e il Partito Nazionale, chiamarono in questione l’esercito cileno con la scusa che la loro Costituzione era stata prevaricata, politicamente stracciata.
In quindici giorni circa si arriva al Golpe di Pinochet. I caccia bombardarono il Palazzo Presidenziale dove Allende, come il capitano di una nave, pregò i suoi collaboratori di mettersi in salvo, ma, dove lui, restò seduto tranquillamente sulla sua poltrona, morendo così nell’attacco golpista.
Inizia così l’era Pinochet con la quale gli USA ottengono la fine, sul nascere della prima democrazia socialista eletta dal popolo senza alcuna pressione.
A cosa portò la dittatura di Pinochet?
Sicuramente, all’eliminazione di tutti quelli che, rappresentavano un pericolo per la sua dittatura. Intellettuali, giovani che facevano parte della sinistra di Allende, tutto il partito di Allende fu soppresso. Questa fu non solo la “politica”, se così si può definire del Cile di Pinchet ma contemporaneamente anche di altri Stati Latinoamericani come l’Argentina, Uruguay il Parguay.
In Argentina, si seppe subito dei “desaparecidos” e dei bambini tolti alle madri, perché donne di sinistra o intellettuali o, ancora mogli, figlie sorelle di coloro i quali rappresentavano "idee libere e contrastanti con quelle dittatoriali"; questi bimbi, alcuni dei quali partoriti in prigione, furono dati in adozione a famiglie legate al regime. Per quanto riguardò il Cile, si seppe solo alla fine degli anni ’80 quello che era successo.
Si contarono oltre 3000 morti, alcuni uccisi, altri fatti sparire per sempre, si conobbero le torture praticate su chi non condivideva questa dittatura e migliaia di persone incarcerate senza un motivo plausibile, almeno per uno "stato di diritto". La cosa raccapricciante è che alcuni Stati Europei, prima fra tutti l’Inghilterra, lodarono apertamente Pinochet, ridimensionando gli atti brutali che egli stesso aveva perpetrato ai danni della libertà di pensiero e di parola.
La lady di ferro, Margareth Tacher, ebbe anche la sfrontatezza di colpevolizzare i giovani di sinistra. Nessuna parola, ovviamente, sul fatto che nel ’73, proprio la civile Inghilterra, aveva inviato gli aerei per il golpe.
Fortunatamente, la democrazia in Cile è stata ripristinata ma, nonostante la revoca dell’immunità diplomatica al dittatore, per poterlo processare dei vari reati contestatigli, la fece franca perché definito infermo di mente, tranne che per l’uccisione in Argentina, tramite autobomba, del generale Prats, suo predecessore in qualità, appunto,di generale ed in seguito per frode fiscale, perpetrata durante gli anni della sua dittatura. Fu solo relegato agli arresti domiciliari. Si può affermare che giustizia non è stata mai fatta nei confronti di questo dittatore che ha lasciato il mondo all’età di 91 anni il 10 dicembre del 2006. La giustizia terrena è un conto, ma quella del “Cielo” è sicuramente un’altra.

A.S.


Nell'immagine il defunto Papa Giovanni Paolo II con Augusto Pinochet

sabato 8 settembre 2007

La lingua batte dove il dente duole.

Questo è il mio articolo pubblicato il 4 settembre 2007 sul giornale per il quale scrivacchio:

Ancora Dominici nelle prime pagine dei giornali.Pare che il dott. Leonardo Dominici si sia innalzato al ruolo di “sceriffo”, tralasciando momentaneamente, quello di sindaco. Afferma che dopo la galera per i lavavetri, adesso sarà il turno delle prostitute.Più che sulle prostitute, nel 90%, vittime di aguzzini, bisognerebbe indagare e perseguire pesantemente i racket che fanno tratta di carne umana e non solo femminile. L’altro 10%, rappresentato da prostitute “indipendenti” che, lavorando tristemente e sistematicamente in casa, non credo tolgano prestigio alla straordinaria città d’arte che è Firenze.
In ogni caso, l'accertamento di tutto questo è compito delle forze dell’ordine e della magistratura non certo della Polizia Municipale di cui il Sindaco è il responsabile.Il Presidente dell’ANCI ( Associazione Nazionale Comuni Italiani), ottimo biglietto da visita per chi aspira a cariche politiche più importanti, Leonardo Dominici, per difendersi dai numerosi attacchi, ricevuti in questi giorni, ha addirittura scomodato Vlad Lenin citandolo in lungo e in largo. Ricordo che, negli anni settanta chi parafrasava Lenin si beccava la galera, ora chi lo tira in ballo, indossa, anche lui una bella “ stella” ma, questa volta da sceriffo. Tolto Lenin, il sindaco di Firenze, ricorda in modo impressionante l’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani; di origini italiane, famoso per le forme di repressione da lui attuate e grazie alle quali però, la Grande Mela non è certo diventata né più pulita né, tanto meno, più sicura Il Dominici, parafrasando ancora lo statista sovietico, afferma che “l’estremismo è la malattia infantile del comunismo”.
Beh ergersi a sceriffo solo perché può emettere ordinanze sindacali non, fa di lui certo un personaggio meno estremo ma, sicuramente più dittatoriale. Propone: “Tolleranza zero”. Si sente forse eletto a palatino della democrazia in questi termini?Tutti noi conosciamo il caldo umido di Firenze ma, davvero può essere che si stia trasformando in...Mezzogiorno di fuoco?


Oggi, 8 settembre 2007 su Liberazione in terza pagina leggo la dichiarazione del sindaco di Firenze: "Non parliamo di sindaci sceriffi, di sindaci che si sostituiscono a questori e prefetti. Nessuno di noi vuole sostituirsi alla Polizia e alle forze dell'ordine"

Veltroni ci ripensa e torna al centro:«I sindaci sceriffi non servono»

Ops! quasi quasi gli mando un e-mail ringraziandolo per l'attenzione concessami ma, se vuole ancora che gli faccia propaganda si può anche attaccare al tram!

A presto

venerdì 7 settembre 2007

La classe non è acqua e neanche olio di ricino.

Carissimi,

non so davvero se essere divertita, impietosita o come al solito con gli occhi da baccalà lesso o stoccafisso sotto sale; fatto sta che da qualche giorno, qulcuno che scrive sullo stesso giornale, dove anch'io, ahimè, scrivo e che mi sta già diventando stretto, nonostante pubblichino tutto ciò che scrivacchio e riscuotendo anche un discreto successo, si è posto il problema sul perchè nessuno mai ha intitolato una via a Benito Mssolini o a Giorgio Almirante.
Ora ho risposto, lo giuro ed è verificabile, mettendo da parte per un istante le mie idee e facendo solo presente che, il primo aveva portato allo sfascio (nonostante il fascio) l'Italia, per non parlare degli ebrei italiani che furono deportati e dei soldati, anche loro deportati, che non aderirono alla Repubblica di Salò(uno di questi fu mio suocero che passò anni in campo di concentramento); per il secondo, Almirante, ammetto pure che il "politichese" lo parlasse fin troppo bene ma, che diamine, era stato redatore capo di un giornale antisemita!
Alla fine ultimavo il commento dicendo cosa avrebbero scritto sotto il nome? Vicolo Benito Mussolini: fascista che introdusse le leggi raziali in Italia per l'uno e Cortile Giorgio Almirante: politico ex redattore capo di giornale antisemita per l'altro? Entrambe strade private naturalmente per nascondere il più possibile la vergogna(questo lo scrivo qui).
Bene come al solito ho scatenato le ire dei fascisti!
Meno male che molti altri hanno fatto presente le ragioni per le quali non si può intitolare una via o una piazza a questi personaggi storici.
La cosa via via è andata surriscaldandosi ma solo da parte dei neofascisti perchè, noi compagni, come al solito siamo di altra pasta e rispondiamo educatamente e con fatti circostanziati.
Loro,annaspano tra insulti e ideologie, ahimè, antisemite e raziali.
Hanno insultato Gramsci, El Che, Togliatti e addirittura hanno detto che se gli ebrei sono andati incontro alla Shoah, fu solo perchè detenevano il potere economico.
Beh, scusate ma è stato più forte di me rispondere che, quindi adesso, sarebbe logico l'Olocausto degli americani, considerato il potere economico che adesso è nelle loro mani.
Poi, mi è stato chiesto, se così si può dire, come mai va bene una fermata della metro intitolata a Stalin. Ho fatto presente che Stalin, stravolse l'Ideologia comunista ma che, probabilmente avevano intitolato a lui qualcosa solo perchè aveva posato in foto con Roosevelt e Churchill.
Ho fatto presente per uno dei commentatori che l'apologia del fascismo è reato e che l'Art 3 della nostra Costituzione vieta ogni forma di razzismo: lo capirà? Certo che no!
Ora mi aspetto altri insulti e provocazioni ma ci sono abituata! Tanto che dire, che si commentano da soli? Avendo fatto politica per anni, so bene che, per fortuna essere di destra non è sinonimo di cattiva educazone o di violenza ad ogni costo. Figuratevi che mio compare di nozze vota AN:-))))!
Purtroppo, però, ho anche l'esperienza, negativa, di un emerito stronxo che, non solo mi è entrato nel pc e si spacciava per poliziotto ma, che, minacciò me e la mia famiglia apertamente davanti a testimoni, tanto si nascondeva dietro un monitor: che fegato eh??? Beh, diciamo solo che l'ho fatto rimuovere dall'incarico che aveva dove lavorava, ora invece di attaccarsi al pc otto ore al giorno, s'attacca al treno per fare il pendolare ogni giorno e raggiungere il nuovo posto di lavoro.
Le idee sono libere ed opinabili ma bisogna discuterle sempre nel massimo rispetto l'uno nei confronti dell'altro.
Per fortuna c'è chi ha questo insegnamento, altri, purtroppo, hanno solo l'esempio dell'olio di ricino.

A.S.

mercoledì 5 settembre 2007

Le "reliquie" del CHE


Quell'emerito pezzo di carogna vivente di Gustavo Villaldo, ex agente Cia (sputacchio un pò sopra a questo nome), cubano che, nel 1967, catturò Enrnesto Guevara de la Serna detto EL CHE, metterà in vendita, a Dallas, città del petrolio, dei casinò, dei porci capitalisti americani ubriachi di dollari e burbon, i capelli del nostro amato Che. Lo farà il 25 di ottobre, anno e mese in cui ricorre il quarantesimo anno dalla morte del più "puro" tra i rivoluzionari di ogni tempo. Non solo Villaldo, è complice della morte del CHE ma, adesso alla fine della sua vita vuole fare quest'ultimo atto di ingiuria a Che Guevara e a tutti coloro che come noi lo hanno scelto come insegnante di filosofia di vita. Non posso andare a Dallas ma, spero che Mister Villalda possa crepare da qui al 25 di ottobre; le vie del Signore, si sa sono infinite...ne prendesse una giusta per andare a quel paese definitivamente. Magari, chissà, una meteora potrebbe colpire casa sua, così i capelli del Che, finiranno nel firmamento raggiungendo in tal modo la "Stella" più luminosa: Ernesto Guevara de la Serna ...EL CHE!


Hasta Siempre Comandante

lunedì 3 settembre 2007

La mamma dei cretini è sempre incinta

Di solito inizio i miei post, scrivendo " cari amici bloggers",

oggi non so fino a che punto posso generalizzare perchè, dietro a chi si è permesso di offendere la mia Cara ESIDRA, si può nascondere chiunque.
Quindi a prescindere, mi scuso con chi di Voi, non è responsabile di questo tipo di "violenza informatica".
Sì, perchè io la definsco tale "violenza informatica". Si possono avere ideee contrastanti, diverse del tutto ma, ciò non giustifica affatto un cmportamento scorretto e denigratorio nei confronti di un altro blogger.
Esidra non ha mai fatto del male, anzi, i messaggi che lei trasmetteva erano e spero continueranno ad essere, pieni di umanità e di amore, Amore Universale, quello che purtroppo molti non conoscono e non conosceranno mai.
A chi ha potuto dar fastidio? Sicuramente a qualcuno il cui QI è sottozero.
Ma questo giustifica attacchi poco educati? Certo che no, per cui sono costretta a dire che oltre ad un QI sottozero, questo\a individuo losco deve essere anche un grandissimo maleducato.
Non credo sia giusto perdere una blogger come Esidra per un tizio simile.

Appello alla cara Esidra: Non fare vincere il male Esidra, è quello che ti attacca! RESISTI perchè noi siamo con te.

Appello al losco individuo: Perchè invece di attaccare Esidra, non vai a farti un bagno freddo, magari aggiungendo anche qualche cubetto di ghiaccio, non si sa mai ti si calmino i bollenti spiriti?

Domani sarà il giorno della Hola ricordate? La Mia HOLA sarà tutta per Esidra, campionessa di bontà e amore!

Scrivete ad Esidra affinchè torni a postare come sempre, la vogliamo tra noi come ogni giorno!

Siamo con lei sì o no?

Io dico di sì!

ESIDRAAAAAA TORNAAAAAAAAAAAAAA :-)

( di solito non posto mai la stessa cosa anche su tiscali ma, oggi lo ritengo fondamentale)

Ciao